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Due famosi sacerdoti bielorussi sono passati sotto l’omophorion del Patriarcato ecumenico – europeantimes.news

INFORMATIVA: Alcuni degli articoli che pubblichiamo provengono da fonti non in lingua italiana e vengono tradotti automaticamente per facilitarne la lettura. Se vedete che non corrispondono o non sono scritti bene, potete sempre fare riferimento all'articolo originale, il cui link è solitamente in fondo all'articolo. Grazie per la vostra comprensione.

Due famosi sacerdoti bielorussi sono passati sotto l’omoforio del Patriarca ecumenico – questi sono il prot. George Roy e p. Alexander Kuchta. Le loro richieste sono state esaminate dal Santo Sinodo del Patriarcato Ecumenico e sono state soddisfatte alla vigilia dell’Annunciazione, il 25 marzo, sulla base della Regola 10 del VII Concilio Ecumenico e delle regole 17 e 18 del Concilio di Trullo.

I religiosi hanno affermato che la loro coscienza sacerdotale non consente loro di continuare a prestare servizio nel Patriarcato di Mosca, il che giustifica una guerra di conquista in Ucraina e dichiara l’uccisione di ucraini un atto santo e divino. I tre sacerdoti erano apertamente in disaccordo con le violenze in Bielorussia nel 2020 e hanno criticato il regime di Lukashenko, che li ha costretti a lasciare il Paese e chiedere asilo in Lituania.

prot. George Roy, quarantaquattro anni, è professore associato all’Accademia teologica di Minsk. Fr. Alexander Kukhta, trent’anni, è il video blogger ortodosso più popolare in Bielorussia, autore del canale “Batyushka otvetit” con decine di migliaia di iscritti.

Entrambi condannano la frode elettorale e la repressione di massa nel 2020 e la guerra in Ucraina nel 2022.

prot. George Roy era vicino all’arcivescovo di Grodno Artemiy (Kishchenko), rimosso con la forza dal suo incarico nel 2021. Arcivescovo. Artemiy è stato l’unico vescovo della Chiesa bielorussa che ha condannato la violenza del regime di Lukashenko. In particolare, il 14 marzo 2021, nella domenica del congedo, nel suo discorso alla cattedrale dell’Intercessione a Grodno, ha detto: “Non è tipico per la Chiesa essere coinvolta nella politica e in altre questioni. Ma la Chiesa non dovrebbe essere indifferente a tutto ciò che sta accadendo. I nuovi martiri e i giusti del nostro tempo hanno sempre detto: «Dio si tradisce attraverso il silenzio». Essere un cristiano è essere un crociato. Cominciare a lottare contro i propri vizi, contro il proprio peccato personale, contro il disordine sociale, contro i problemi ecclesiastici: questa è una croce pesante da portare, a volte anche con il sacrificio di se stessi».

Il metropolita bielorusso Veniamin, esarca del Patriarca russo Kirill in Bielorussia, ha posto i due chierici sotto interdizione per essere passati al Patriarcato di Costantinopoli senza una lettera di assoluzione.

A Pasqua di quest’anno si è svolto a Vilnius il primo servizio per i bielorussi ortodossi, celebrato dai sacerdoti bielorussi del Patriarcato ecumenico.

Da un’altra testata giornalistica news de www.europeantimes.news

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