Un team internazionale di scienziati, co-guidato dalla dott.ssa Carla J. Harper, assistente professore di botanica presso la School of Natural Sciences del Trinity, ha scoperto la più antica prova di autodifesa delle piante nel legno in una pianta di 360 milioni di anni fa. fossile dell’Irlanda sud-orientale.
Le piante possono proteggere il loro legno dalle infezioni e dalla perdita d’acqua formando strutture speciali chiamate “tilosi”. Questi impediscono agli agenti patogeni batterici e fungini di entrare nel durame degli alberi vivi e danneggiarlo. Tuttavia, non era noto in precedenza quanto presto nell’evoluzione delle piante le specie legnose diventassero capaci di formare tali difese.
Pubblicato oggi in Piante della natura è la prova più antica della formazione di tilosi dal legno fossile del tardo devoniano (360 milioni di anni) dall’area della penisola di Hook Head, nella contea di Wexford, in Irlanda.
Queste piante vivevano molto prima del tempo dei dinosauri o addirittura degli insetti volanti. Formarono le prime foreste primordiali, quando le piante dominavano i continenti, accompagnate da microrganismi, funghi e primi parenti di ragni, millepiedi e millepiedi.
La dott.ssa Harper e il suo team, tra cui la dott.ssa Anne-Laure Decombeix (CNRS, Francia), la dott. Francia) e il prof. Michael Krings (BSGP, Monaco, Germania e Trinity SNS Visiting Research Associate), hanno scoperto tilosi nel legno fossilizzato di un gruppo estinto di piante noto come progimnosperme archeopteridali. Queste piante sono particolarmente importanti in quanto furono i primi alberi ad assomigliare a quelli che vediamo oggi, con un grande tronco legnoso, rami e complessi apparati radicali.
Il team ha ora scoperto che questi alberi primitivi erano anche in grado di formare tylos per proteggere il loro legno. Ciò che è particolarmente interessante è che l’Irlanda è uno dei pochi posti al mondo in cui è possibile osservare tali dettagli nelle piante di questo remoto periodo di tempo. Ciò significa che i fossili della Contea di Wexford forniscono una visione unica di questo importante periodo dell’evoluzione delle piante.
Dottor Harper disse: “Il legno fossile è un esempio di fossile anatomicamente conservato: resti vegetali che sono stati infiltrati da un’acqua ricca di minerali, conservando i loro tessuti in tre dimensioni. Questi fossili ci permettono di studiare dettagli molto fini dell’anatomia delle piante estinte, fino a il livello cellulare Questo tipo di conservazione, in generale, è raro ma si verifica in alcuni depositi fossili in Irlanda.
“Il continuo lavoro sul campo nelle località devoniane irlandesi produrrà nuovi fossili che aumenteranno la nostra comprensione della diversità e della biologia delle piante estinte. molti altri.”
L’Irlanda è stata a lungo conosciuta come l’Isola di Smeraldo per via delle sue famose verdi colline ondulate, ma tali scoperte ci aiutano a capire come e quando è iniziato questo “rinverdimento”.
Dottor Harper ha detto: “Studiando queste piante fossili e i loro ambienti passati, possiamo ottenere potenti intuizioni sulla storia dei processi fisiologici delle piante che si verificano ancora oggi e sugli ecosistemi attuali e futuri dell’Irlanda e del mondo”.
Da un’altra testata giornalistica. news de www.sciencedaily.com