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Editor's choiceIl Parlamento europeo ristabilisce l'intergruppo sulla libertà di religione o di credo

Il Parlamento europeo ristabilisce l’intergruppo sulla libertà di religione o di credo

INFORMATIVA: Alcuni degli articoli che pubblichiamo provengono da fonti non in lingua italiana e vengono tradotti automaticamente per facilitarne la lettura. Se vedete che non corrispondono o non sono scritti bene, potete sempre fare riferimento all'articolo originale, il cui link è solitamente in fondo all'articolo. Grazie per la vostra comprensione.

Bruxelles – Con una mossa decisiva per rafforzare la tutela della libertà religiosa in Europa e oltre, il Parlamento europeo ha ristabilito la Intergruppo sulla libertà di religione o di credo. Questa iniziativa, confermata durante la conferenza dei leader parlamentari dell’11 dicembre 2024, mira a rispondere all’urgente necessità di salvaguardare i diritti delle persone che subiscono persecuzioni a causa della loro fede.

Co-presieduto da Bert-Jan Ruissen (PSG, ECR) e Miriam Lexmann (PPE), l’intergruppo cerca di sensibilizzare sulla difficile situazione delle persone perseguitate a causa delle loro convinzioni. Ruissen ha espresso il suo ottimismo riguardo alla rinascita dell’intergruppo, affermando: “Questo intergruppo ci fornisce un’importante piattaforma nel Parlamento europeo per difendere la Chiesa perseguitata. Vedo che questo lavoro è disperatamente necessario, poiché molti restano ignari della gravità della situazioneN.” Lexmann ha aggiunto: “Dalla Cina alla Bielorussia, la libertà di religione o di credo continua a diminuire. È fondamentale che l’Unione europea, e in particolare il Parlamento, presti particolare attenzione al monitoraggio e al sostegno attivo di questa libertà fondamentale a livello globale.

La creazione di questo intergruppo arriva in un momento critico in cui le violazioni della libertà religiosa sono in aumento. Un recente lettera di varie organizzazioni della società civile e gruppi religiosi ha evidenziato l’allarmante aumento degli attacchi contro individui basati sulla loro religione o credenza. La lettera chiede la continuazione e il rafforzamento dell’intergruppo, sottolineando che il diritto alla libertà di religione o di credo è una pietra angolare delle società democratiche, come sancito dall’art. Articolo 10 della Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea.

La lettera delinea casi specifici di persecuzione, compreso l’uso delle leggi sulla blasfemia nel nord della Nigeria, l’uccisione di cristiani a Manipur, in India, la chiusura delle chiese in Algeria e gli attacchi alle comunità Ahmadiyya in Pakistan. Rileva inoltre la difficile situazione degli yazidi in Iraq, dei baha’i in Iran e la discriminazione subita da atei e umanisti in Nigeria e Pakistan a causa delle leggi sull’apostasia. Questi esempi sottolineano l’urgente necessità di risposte forti da parte del Parlamento europeo e dei suoi membri. Mentre la lettera non menzionava violazioni all’interno Europa, è ovvio che l’Europa deve concentrarsi sulla pratica di ciò che predichiamoe meglio agiremo all’interno, maggiore sarà l’influenza che EuParl avrà nel condannare le situazioni al di fuori dell’Europa.

L’intergruppo, attivo dal 2004, comprende membri di diverse fazioni politiche, riflettendo un ampio impegno per la causa. Dopo ogni elezione, l’intergruppo deve essere ricostituito con il sostegno di almeno tre diverse fazioni. Ruissen ha sottolineato lo sforzo di collaborazione che ha portato alla rinascita dell’intergruppo, affermando: “Ci siamo riuniti con colleghi di diverse fazioni e abbiamo ottenuto con successo il sostegno della mia fazione (l’ECR), così come dei liberali (Renew) e dei cristiano-democratici ( PPE).”

Una delle iniziative chiave dell’intergruppo sarà quella di nominare un nuovo inviato Ue per la libertà religiosacome il mandato del volontario senza stipendio e senza squadra l’attuale inviato, Frans van Daele, è decaduto alla fine di novembre. Il gruppo manterrà inoltre i contatti con il Unione EuropeaI servizi diplomatici di dare priorità alla persecuzione religiosa nelle discussioni diplomatiche globali.

La lettera delle organizzazioni della società civile sottolinea che la continuazione dell’intergruppo è essenziale per dare agli eurodeputati il ​​potere di proteggere il diritto alla libertà di religione o di credo attraverso il loro lavoro “sul campo” nei paesi e nelle comunità di fede colpiti. Chiede un fronte unito tra i gruppi religiosi e di credo, esortandoli a firmare una lettera indirizzata ai gruppi politici del Parlamento europeo per evidenziare la persecuzione che devono affrontare a livello globale e la necessità di una tale piattaforma.

Nel intraprendere la propria missione, l’intergruppo si trova ad affrontare la sfida di garantire che le voci, anche delle religioni minoritarieentro Europa siano ascoltati e che i loro diritti siano tutelati. L’impegno degli eurodeputati provenienti da diversi contesti politici a favore di questa causa è un segnale di speranza che il Parlamento europeo è pronto a prendere posizione a favore della diversità e dell’inclusione.

In un mondo in cui la libertà di religione o di credo è sempre più minacciata, il ripristino dell’Intergruppo sulla libertà di religione o di credo è un’iniziativa passo cruciale verso la salvaguardia dei diritti di tutti gli individui, indipendentemente dalla loro fede. Il Parlamento europeo deve continuare a sostenere questa causa, garantendo che i principi di diversità e protezione delle religioni minoritarie siano rispettati non solo nella retorica, ma nei fatti.

Originalmente pubblicato su The European Times.

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