10.7 C
Rome
lunedì, Aprile 21, 2025
- Pubblicità -
EU institutionsDichiarazione dell'alto rappresentante per conto dell'Unione Europea che segna due anni di...

Dichiarazione dell’alto rappresentante per conto dell’Unione Europea che segna due anni di guerra

INFORMATIVA: Alcuni degli articoli che pubblichiamo provengono da fonti non in lingua italiana e vengono tradotti automaticamente per facilitarne la lettura. Se vedete che non corrispondono o non sono scritti bene, potete sempre fare riferimento all'articolo originale, il cui link è solitamente in fondo all'articolo. Grazie per la vostra comprensione.

Negli ultimi due anni, la guerra in Sudan ha brutalmente influenzato la vita di milioni di civili. Ha attenuato le speranze della rivoluzione del 2018/19. La frammentazione si è approfondita lungo linee politiche ed etniche. L’unità del Sudan e l’integrità territoriale sono in pericolo. L’UE è preoccupata dalle intenzioni espresse dai vari attori di formare unilateralmente i governi. Una divisione del paese deve essere prevenuta.

L’UE ribadisce il suo forte appello alle parti in guerra per un cessate il fuoco immediato e duraturo. La responsabilità di questa guerra continua ad essere sulle spalle delle forze di supporto rapide (RSF) e delle forze armate sudanesi (SAF), nonché le rispettive milizie affiliate. L’UE chiede a tutti gli stati che forniscono armi e fondi ai belligeranti per cessare immediatamente il loro sostegno e unirsi a favore della pace. L’UE esorta i partiti bellicosi a negoziare in buona fede per una pace sostenibile, dove sono rispettate l’integrità territoriale, l’unità e la sovranità. L’UE continua a sostenere gli sforzi di mediazione regionali e regionali e regionali e regionali, compresi quelli dell’inviato personale del segretario generale delle Nazioni Unite per il Sudan, Ramtane Lamamra.

Il popolo del Sudan sta affrontando la crisi umanitaria più catastrofica del secolo XXIST. La carestia è stata confermata e l’insicurezza alimentare è dilagante, con quasi 25 milioni di persone che affrontano un’acuta insicurezza alimentare. Il Sudan sta anche vivendo la più grande crisi di protezione al mondo con 12,6 milioni di persone con forza (oltre 3 milioni di confini). Il conflitto che si riversa nei paesi vicini può causare una sofferenza umana ancora maggiore e destabilizzare ulteriormente la regione. I nostri partner umanitari saranno in grado di rispondere solo rapidamente e completamente se sicuro, rapido e senza ostacoli l’accesso umanitario (cross-bordo e traversa) è facilitato dalle parti contrastanti. Gli Stati membri dell’UE e l’UE continuano a chiedere a tutte le parti in guerra che tutti gli impedimenti burocratici e amministrativi vengano sollevati immediatamente e che la sicurezza dei civili, compresi i lavoratori umanitari, sia garantita.

La cultura dell’impunità deve fermarsi. Le violazioni internazionali del diritto umanitario e dei diritti umani sono dilaganti e sono stati registrati in tutto il paese, in particolare nelle aree più colpite dai conflitti di Darfur, Khartum e Al Jazirah. La violenza di massa, la fame, la fame, gli omicidi arbitrari, i rapimenti di bambini, il reclutamento forzato e gli attacchi mirati basati su etnicamente sono stati usati come armi di guerra a un ritmo e scala senza precedenti, che colpiscono in particolare donne e bambini. L’UE condanna fortemente queste gravi atrocità di massa.

L’UE, in stretto coordinamento con la comunità internazionale, utilizzerà i suoi strumenti e strumenti diplomatici, comprese le misure restrittive, per cercare una risoluzione pacifica al conflitto e un processo politico inclusivo interfunese duraturo che riflette le aspirazioni del popolo sudanese. Il popolo del Sudan ha diritto alla libertà, alla pace e alla giustizia. L’UE sostiene un processo politico inclusivo verso questo obiettivo. L’UE elogia gli sforzi del rappresentante speciale per il Corno d’Africa, che, per conto degli Stati membri, continuerà a impegnarsi in modo proattivo con tutte le parti a sostegno di un singolo sforzo di mediazione che porta a un cessate il fuoco, aumento dell’accesso umanitario e una transizione inclusiva. La protezione dei civili e delle infrastrutture critiche rimane fondamentale per la nostra azione e l’UE è pronta a supportare i meccanismi di monitoraggio.

L’UE riconosce la resilienza e il coraggio del popolo sudanese tra la peggiore crisi umanitaria che vediamo oggi. È giunto il momento di porre fine a questo orribile spargimento di sangue.

Originalmente pubblicato su The European Times.

- Pubblicità -
- Pubblicità -Newspaper WordPress Theme

Contenuti esclusivi

Iscriviti oggi

OTTENERE L'ACCESSO ESCLUSIVO E COMPLETO AI CONTENUTI PREMIUM

SOSTENERE IL GIORNALISMO NON PROFIT

Get unlimited access to our EXCLUSIVE Content and our archive of subscriber stories.

- Pubblicità -Newspaper WordPress Theme

Articoli più recenti

Altri articoli

- Pubblicità -Newspaper WordPress Theme

INFORMATIVA: Alcuni degli articoli che pubblichiamo provengono da fonti non in lingua italiana e vengono tradotti automaticamente per facilitarne la lettura. Se vedete che non corrispondono o non sono scritti bene, potete sempre fare riferimento all'articolo originale, il cui link è solitamente in fondo all'articolo. Grazie per la vostra comprensione.