Un articolo su un piccolo giornale di Saint-Etienne ha portato alla scoperta di Edgardo Greco
Un assassino condannato, ritenuto appartenente a una delle più potenti organizzazioni mafiose italiane, è stato arrestato in Francia dopo aver eluso le autorità per 17 anni, ha riferito l’Interpol, citando il Guardian.
Edgardo Greco, 63 anni, sospettato di appartenere alla famigerata “Ndrangheta”, è stato arrestato all’inizio di febbraio di quest’anno nella città francese di Saint-Etienne, dove gestiva un ristorante italiano sotto una diversa identità e fingendosi pizzaiolo .
Secondo l’Interpol, Greco è un “pericoloso latitante” ricercato in patria per scontare l’ergastolo per l’omicidio del 1991 dei fratelli Stefano e Giuseppe Bartolomeo.
È anche accusato del tentato omicidio di Emiliano Mosciaro durante la guerra di mafia Pino Senna-Perna Prannano, sempre all’inizio degli anni ’90. Entrambi i clan fanno parte della mafia della ndrangheta calabrese.
Secondo la polizia italiana, i fratelli Bartolomeo sono stati picchiati a morte con sbarre di ferro in un magazzino di pesce nel gennaio 1991. I loro corpi non sono mai stati ritrovati e si ritiene siano stati sciolti nell’acido.
L’attacco contro di loro è stato organizzato da una banda rivale che credeva che i fratelli stessero cercando di espandere la loro attività illegale invadendo il proprio territorio. Greco è stato scelto come appaltatore per l’ordine bagnato.
Il delitto è rimasto irrisolto per 15 anni, quando nel 2006 è stata fatta una svolta nel caso e un giudice ha emesso un mandato di arresto per l’assassino.
Riuscì però a eludere le autorità presentando documenti falsi attestanti una malattia inesistente, che ne impedirono l’arresto.
Il gangster poi scappa e va sottoterra.
Greco assume una nuova identità: Paolo Dimitrio. In patria, invece, è stato condannato all’ergastolo e nei suoi confronti è stato emesso un mandato d’arresto europeo.
Nel frattempo, il mafioso napoletano, dopo otto anni di peregrinazioni da un luogo all’altro, ha deciso di stabilirsi nella città francese di Saint-Etienne, a sud-ovest di Lione. Lì iniziò a lavorare in vari ristoranti italiani e si fece un nome come abile pizzaiolo.
Secondo i pubblici ministeri nel caso, la donna era “ancora più spietata degli uomini”
Così nel giugno 2021, quando era già abbastanza sicuro della sua identità immaginaria di Paolo Dimitrio, ha deciso di fare il passo successivo nella sua vita professionale e aprire il suo ristorante – Caffe Rossini Ristorante.
L’apertura del nuovo locale è stata seguita anche dalla stampa locale, con un titolo apparso sul quotidiano Le Progres: “Paolo Dimitrio apre il ristorante dei suoi sogni”, e la pagina Facebook del ristorante mostra una foto dell’orgoglioso titolare in posa davanti del suo stabilimento.
La foto mostra un uomo con la barba trasandata e gli occhiali, ma è anche un punto di svolta, che porta le autorità italiane al criminale ricercato. Le autorità italiane non stanno rivelando i dettagli della loro indagine o come siano riuscite ad entrare in possesso dell’articolo su Le
Si dice che il suo arresto sia stato effettuato con l’aiuto del progetto Cooperazione contro la ‘Ndrangheta guidato dall’Interpol, che facilita la cooperazione di polizia tra i suoi 195 stati membri dell’Interpol nella lotta contro la criminalità organizzata.
Tuttavia, i fatti mostrano che giovedì mattina presto è stato arrestato. È stato immediatamente portato davanti a un giudice istruttore di Lione, che gli ha notificato ufficialmente il mandato di cattura emesso nei suoi confronti in Italia.
Greco sta per essere estradato in patria.
L’arresto dell’assassino dei fratelli Bartolomeo è un altro colpo contro la mafia calabrese. Arriva una settimana dopo che la polizia italiana ha dichiarato di aver sciolto le organizzazioni della ‘Ndrangheta.
Nel corso dell’azione di polizia sono stati sequestrati beni per circa 250 milioni di euro
Durante l’azione sono stati sequestrati beni per un valore complessivo di oltre 250 milioni di euro e sono state arrestate 56 persone.
I detenuti sono stati accusati di una serie di reati, tra cui cospirazione mafiosa, estorsione, rapimento, corruzione e possesso di armi, omicidio e altri, hanno detto la polizia e i pubblici ministeri.
Il mese scorso, la polizia italiana ha arrestato Matteo Messina Denaro, uno dei boss più noti della mafia siciliana di Cosa Nostra, in fuga da 30 anni.
L’uomo, 60 anni, è stato arrestato dopo essersi recato in un ambulatorio del capoluogo siciliano, Palermo, dove ha ricevuto cure.
Foto: Carabinieri Cosenza
Da un’altra testata giornalistica news de www.europeantimes.news