Secondo un articolo recentemente pubblicato da Il New York Timesnel conflitto in corso in Ucraina, droni “fatti in casa”. hanno dimostrato di essere più efficaci delle loro controparti fabbricate in fabbrica.
Questi droni, che vengono assemblati utilizzando componenti di livello commerciale o utilizzando droni per hobby come piattaforme di base, sono diventati un’innovazione mortale nel conflitto in corso scatenato dall’invasione russa dell’Ucraina e sono persino ispirando altri paesi per nuovi sviluppi.
Specialisti dell’elettronica militare ucraina e hobbisti volontari hanno visto la possibilità di costruire i propri sistemi UAV sin dall’inizio della guerra nel 2022. E hanno già dimostrato con successo che le parti e le apparecchiature elettroniche di livello consumer che vengono solitamente utilizzate per i giochi possono diventare un serio rivale di costosi modelli militari in termini di potenza di combattimento rispetto al costo.
Tale uso di droni economici per superare la superiorità tecnologica o numerica del nemico è un esempio di guerra asimmetrica. Inoltre, gli ucraini hanno anche istituito iniziative di formazione per nuovi piloti di droni, in cui le scuole di pilotaggio UAV civili collaborano con i militari.
Questi droni economici hanno notevolmente aumentato il potenziale di combattimento dei soldati ucraini consentendo loro di lanciare bombe a mano nelle trincee nemiche con incredibile precisione. Sebbene gli UAV fabbricati in fabbrica come il drone kamikaze russo Lancet abbiano una portata maggiore e possano trasportare carichi utili maggiori rispetto alle armi improvvisate utilizzate in Ucraina, sono meno efficaci delle alternative fatte in casa che sono controllate a distanza dagli operatori.
L’articolo menziona che anche i droni occidentali hanno molte limitazioni. Gli autori hanno citato Switchblade come esempio: questa macchina può volare verso un obiettivo predefinito, ma non ha la possibilità di regolare le sue operazioni in modo dinamico.
Nel frattempo, l’Ucraina si è adattata alla guerra utilizzando molti piccoli aerei del valore di poche migliaia o addirittura poche centinaia di dollari realizzati da soldati e volontari civili nelle officine dei garage utilizzando la tecnologia di stampa 3D.
Dopo aver distrutto un’unità nemica che spesso costa migliaia di volte di più rispetto al drone stesso, alcuni di questi UAV possono essere riutilizzati per missioni successive.
Gli Stati Uniti basano la loro guerra con i droni su velivoli grandi e pesanti come Predator e Reaper, ognuno dei quali costa decine o addirittura centinaia di milioni di dollari USA.
“Un drone economico che distrugge un corazzato da trasporto truppe molto più costoso è un esempio lampante di guerra asimmetrica, utilizzata per superare i vantaggi tecnologici o numerici di un nemico”, sottolineano gli autori della pubblicazione.
Scritto da Alius Noreika
Da un’altra testata giornalistica. news de www.technology.org