Il Consiglio degli avvocati è profondamente preoccupato per i recenti annunci in alcune parti del Pakistan secondo cui gli avvocati musulmani ahmadi devono rinunciare alla loro religione per esercitare la professione forense. Sia l’Associazione distrettuale degli avvocati di Gujranwala che il Consiglio degli avvocati di Khyber Pakhtunkhwa hanno emesso avvisi secondo cui chiunque richieda l’ammissione all’ordine degli avvocati deve affermare positivamente di essere musulmano e denunciare gli insegnamenti della comunità musulmana Ahmadiyya e del suo fondatore Mirza Ghulam Ahmad.
La Costituzione della Repubblica islamica del Pakistan sancisce i principi della libertà religiosa e dell’uguaglianza davanti alla legge ed è difficile vedere come i bandi possano essere coerenti con tale principio.
Nick Vineall KC, presidente dell’Ordine degli avvocati di Inghilterra e Galles, sì scritto al presidente del Consiglio forense pakistano chiedendo che venga intrapresa un’azione per porre rimedio a questa discriminazione nei confronti dei musulmani ahmadi e dei non musulmani.
Secondo notizie dal Friday Times, anche i musulmani ahmadi hanno subito aggressioni fisiche in tribunale. In una sentenza dell’Alta Corte del Sindh Karachi, Omar Sial J. ha dichiarato: “Non solo è stato fatto un tentativo di intimidire la corte e interferire nella regolare amministrazione della giustizia, ma un avvocato… ha abusato fisicamente di… uno dei dotti consiglio del ricorrente. […] Si trattava di un comportamento e di una condotta semplicemente inaccettabili e che devono essere necessariamente condannati dagli Ordini e dai Consigli degli avvocati”.
Commentando, Nick Vineall KC, presidente del Consiglio degli avvocati di Inghilterra e Galles, ha dichiarato:
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