Il 7 maggio, il capo russo dell’Unione mondiale dei vecchi credenti (i vecchi credenti sono cristiani ortodossi orientali che mantengono le pratiche liturgiche e rituali della Chiesa ortodossa russa così come erano prima delle riforme del patriarca Nikon di Mosca tra il 1652 e il 1666) Leonid Sevastianov ha ricevuto una lettera personale scritta a mano da Papa Francesco.
La lettera era indirizzata anche a Svetlana Kasyan, famosa cantante lirica russa e moglie di Leonid. Il Papa li ha ringraziati per il loro “atteggiamento di pace” aggiungendo “noi cristiani dobbiamo essere ambasciatori di pace, portare avanti la pace, predicare la pace, vivere nella pace”.
I due capi religiosi Leonid e Francis si conoscono bene, ed è abbastanza ovvio che quest’ultimo trovi un ascolto più amichevole con il primo che con il patriarca di Mosca Kirill, in questi tempi di guerra. Kirill ha usato la sua posizione per aiutare la propaganda del Cremlino a giustificare la guerra in Ucraina, mentre Leonid Sevastianov, che vive ancora a Mosca, ha coraggiosamente espresso la sua opinione che Kirill stesse sbagliando gravemente, e che la guerra fosse quanto meno discutibile: “Non sappiamo perché questa guerra: per quali ragioni ? Per quali obiettivi?” ha detto, non evitando il termine nonostante la legge russa proibisca l’uso della parola “guerra” quando si parla di invasione dell’Ucraina da parte delle truppe russe. E a proposito di Kirill: “La logica vuole che la Pasqua sia un momento di umanità, e non di politica. Ma le dichiarazioni di Kirill indicano il contrario. E denotano eresia”.
Sono affermazioni forti che fanno eco a quelle di Francesco in Corriere della Sera dopo aver parlato con Kirill: “Il patriarca non può trasformarsi nel chierichetto di Putin”.
Francis è anche un grande fan di Svetlana Kasyan, e recentemente l’ha rilasciata il suo primo album da solista che ha chiamato “Fratelli Tutti”, in omaggio all’enciclica del Papa pubblicata un anno prima. Il titolo e il concetto dell’album, diretto alla pace universale tra persone di qualsiasi paese e di qualsiasi fede, erano in qualche modo profetici: c’è più che mai bisogno di più comprensione, più amore, più fratellanza. Questo è anche il messaggio di Sevastianov, un messaggio che gli piacerebbe trasmettere ai leader politici del paese in cui vive.
In questi ultimi mesi, Kirill è stato sconfessato da centinaia di leader e sacerdoti ortodossi in tutto il mondo, ma anche in Russia, nonostante il rischio che corre chiunque critichi la guerra e i suoi difensori. In futuro, quando tutto questo sarà finito, potrebbe accadere che la Chiesa ortodossa russa perda completamente il suo potere anche in Russia, e chissà chi riuscirà allora a ottenere la leadership spirituale. In effetti, potrebbe essere chiunque tranne l’attuale leadership della Chiesa ortodossa russa, che si è già troppo compromessa nella politica e nel guerrafondaio.
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