Venerdì l’UNESCO ha “condannato fermamente” gli attacchi russi effettuati “giovedì mattina presto” contro il centro della città di Odessa, che è Patrimonio dell’Umanità dal gennaio 2023.
“Secondo una valutazione preliminare, diversi musei situati all’interno del Patrimonio dell’Umanità hanno subito danni, tra cui il Museo Archeologico, il Museo della Flotta e il Museo della Letteratura di Odessa”, ha sottolineato l’organizzazione delle Nazioni Unite per la cultura, la scienza e l’istruzione.
“Tutti erano stati contrassegnati dall’UNESCO e dalle autorità locali con lo Scudo Blu, emblema distintivo della Convenzione dell’Aia del 1954 per la protezione dei beni culturali in caso di conflitto armato, che è stata quindi “violata” a Odessa, ha denunciato l’UNESCO.
L’attentato russo, “perpetrato appena due settimane dopo quello che ha distrutto un edificio” nel centro storico di Lviv (nord-ovest), altro patrimonio dell’umanità, “ha coinciso anche con la distruzione del Centro Culturale per l’Arte Popolare e l’Educazione Artistica nella città di Mykolaïv”, si è rammaricata l’istituzione delle Nazioni Unite.
L’Unesco ha chiesto “la fine di tutti gli attacchi ai beni culturali protetti da strumenti normativi internazionali ampiamente ratificati”. “Questa guerra è una minaccia crescente per la cultura ucraina”, ha insistito, aggiungendo di aver registrato “danni a 270 siti culturali ucraini” dall’inizio dell’invasione russa il 24 febbraio 2022.
Nel gennaio 2023 il centro storico di Odessa, celebre città sulle rive del Mar Nero, è stato inserito nella lista UNESCO dei Patrimoni dell’umanità in pericolo a causa delle “minacce di distruzione” che incombono su questo sito a seguito della guerra, che è tanto più a rischio perché vicina al porto, infrastruttura strategica per l’Ucraina.
Le tensioni sono aumentate nel sud-ovest dell’Ucraina da quando Mosca ha rifiutato questa settimana un accordo sulle esportazioni di grano ucraino, che consentiva alle navi mercantili cariche di prodotti agricoli di lasciare i porti ucraini utilizzando rotte marittime protette.
Originalmente pubblicato su The European Times.