GINEVRA (18 agosto 2023) – In occasione della Giornata internazionale per commemorare le vittime di atti di violenza basati sulla religione o sul credo, un gruppo di esperti delle Nazioni Unite* ha rilasciato la seguente dichiarazione congiunta:
“Nel 2019, il 22 agosto è stato designato dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite come Giornata internazionale in commemorazione delle vittime di atti di violenza basati sulla religione o sul credo, deplorando le diffuse violazioni subite da individui – inclusi migranti, rifugiati, richiedenti asilo e persone appartenenti a minoranze – che sono prese di mira sulla base della religione o del credo.
Nel 1981, ci sono voluti circa due decenni prima che la comunità internazionale adottasse finalmente l’ONU Dichiarazione sull’eliminazione di tutte le forme di intolleranza e discriminazione basate sulla religione o sul credo. Tale Dichiarazione ha riconosciuto la grande sofferenza causata dal disprezzo e dalla violazione dei diritti umani, compresa la libertà di religione o di credo. Ha rilevato che per coloro che professano una religione o un credo, ciò costituisce uno degli elementi fondamentali della loro concezione della vita e quindi anche delle loro libertà.
In questo, anno del 75° anniversario della Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo (UDHR), c’è una particolare risonanza con l’enfasi della Dichiarazione del 1981 secondo cui l’uso della religione o del credo per fini incoerenti con la Carta delle Nazioni Unite, l’UDHR e altri strumenti è inammissibile e condannabile (articolo 3).
La comunità internazionale ha deciso di adottare Tutto misure necessarie per eliminare e combattere rapidamente l’intolleranza e la discriminazione fondate sulla religione o sul credo, osservando che queste possono provenire da qualsiasi attore sia esso Stato, impresa, istituzione, gruppo di persone o persona. L’intolleranza e la discriminazione basate sulla religione o sul credo sono definite come: “Qualsiasi distinzione, esclusione, restrizione o preferenza basata sulla religione o sul credo e avente come scopo o effetto l’annullamento o la compromissione del riconoscimento, del godimento o dell’esercizio dei diritti umani e fondamentali libertà su base di uguaglianza” (articolo 2.2).
Purtroppo, tali menomazioni e violazioni continuano ad affliggerci da ogni parte in ogni angolo del mondo. A 42 anni dalla Dichiarazione del 1981, la giornata internazionale di quest’anno per commemorare le vittime di atti di violenza basati sulla religione o sul credo offre l’opportunità di rendere visibile la violenza multipla, quotidiana ed eclatante che si verifica sulla base della religione o del credo, e di cercare rispondere alle sue cause profonde, con urgenza e con una determinazione di gran lunga maggiore”.
Originalmente pubblicato su The European Times.