I Testimoni di Geova sono stati assolti in appello dall’accusa di discriminazione e incitamento all’odio
Il 7 giugno 2022 la Corte d’appello di Gand ha assolto l’Associazione belga dei Testimoni di Geova di tutte le accuse di discriminazione e incitamento all’odio, dopo che erano stati sorprendentemente multato di 96.000 euro dal Gand Criminale Cnostro nel marzo 2021.
Nel 2015, un ex testimone di Geova si è rivolto all’ufficio del pubblico ministero, sostenendo che una volta che i membri lasciavano la comunità, venivano ostracizzati e completamente isolati socialmente per ordine dell’organizzazione.
La procura di Gand aveva citato in giudizio i Testimoni di Geova per quattro motivi: incitamento alla discriminazione sulla base delle convinzioni religiose contro una persona e contro un gruppo e incitamento all’odio o alla violenza contro una persona e contro un gruppo.
In primo luogo, l’Associazione belga è stata giudicata colpevole di incitamento alla discriminazione, all’odio o alla violenza contro gli ex membri che avevano abbandonato la comunità, ma ha presentato ricorso contro la decisione.
La Corte d’appello di Gand ha confermato il 7 giugno 2022 che la pratica biblica dei Testimoni di Geova di limitare o evitare il contatto con ex seguaci, chiamata anche shunning, era legale e non incita alla discriminazione, alla segregazione, all’odio o alla violenza.
Diritti umani senza frontiere ha coperto in gran parte i procedimenti giudiziari nel 2021 in Inverno amaroaffrontando le seguenti questioni:
- Sequenza temporale
- Il processo
- Chi sono i ricorrenti?
- Le dichiarazioni dei ricorrenti
- La posizione della CCJW
- La sentenza e le sue conseguenze
Decisione della Corte d’appello di Gand in linea con la giurisprudenza belga ed europea
La decisione sull’appello è in linea con il parere dei maggiori studiosi che hanno seguito questa causa. Ciò è inoltre conforme alle precedenti sentenze delle corti d’appello belghe e della Corte di cassazione sulla stessa questione.
Il 10 gennaio 2012 la Corte d’Appello di Mons ha respinto la denuncia di discriminazione di JL, ex testimone di Geova.
In data 5 novembre 2018 la Corte d’Appello di Bruxelles ha confermato la decisione della Corte d’Appello di Mons e ha respinto nuovamente la suddetta censura per discriminazione.
Non ultimo, in data 7 febbraio 2019, anche la Corte di Cassazione ha respinto il ricorso avverso la sentenza della Corte d’Appello di Bruxelles.
Anche la Corte europea dei diritti dell’uomo aveva precedentemente sottolineato che la determinazione degli standard dottrinali o comportamentali a cui i membri di una comunità religiosa devono conformarsi nella loro vita privata è una caratteristica comune a molte religioni.
Riferendosi a questi principi giuridici ormai consolidati, anche Holly Folk, professoressa associata alla Western Washington University, ha osservato: “Non è compito dei governi intervenire nelle scelte compiute dagli adulti consenzienti. E la realtà è che molte religioni hanno la norma di non avere più legami forti con le persone che abbandonano le loro tradizioni religiose”.
Verdetto: Accuse non provate e pretese delle parti civili infondate
Per quanto riguarda le accuse penali, lo ha dichiarato la Corte d’appello di Gand le accuse contro la Comunità Cristiana dei Testimoni di Geova avevo non è stato dimostrato e lo ha assolto dall’accusa.
Per quanto riguarda il settore civile, la Corte d’Appello dismissed in quanto infondato le affermazioni di IL parti civili e Centro Interfederale per le Pari Opportunità e l’opposizione alle discriminazioni e al razzismo, un’istituzione pubblica che si era schierata contro i Testimoni di Geova nel caso.
Mentre la condanna dei Testimoni di Geova in primo grado ha avuto ampia risonanza su stampa, radio e televisione, la loro assoluzione è stata ignorata da quasi tutti. I media e i giornalisti dovrebbero evitare la stigmatizzazione di qualsiasi gruppo religioso e il sensazionalismo ma dedicare la stessa attenzione e importanza all’assoluzione finale.
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