I ricercatori del Trinity College di Dublino hanno scoperto alcuni modi nuovi e sorprendenti con cui l’RNA virale e il virus dell’influenza vengono rilevati dalle cellule polmonari umane, con potenziali implicazioni per il trattamento delle persone affette da tali virus.
I virus dell’influenza rimangono una grave minaccia per la salute umana e possono causare sintomi gravi nelle popolazioni giovani, anziane e immunocompromesse, portando a epidemie annuali che mettono in pericolo tra 3 e 5 milioni di persone con malattie gravi e causano da 290.000 a 650.000 morti in tutto il mondo.
Questi virus prendono di mira principalmente le cellule epiteliali respiratorie per replicarsi, dove causano danni cellulari e morte. Gli scienziati si sono resi conto che queste cellule epiteliali non sono semplici barriere passive, indifese da attaccare, ma sono invece vitali nel guidare la risposta immunitaria antivirale.
Tuttavia, fino ad ora, la nostra comprensione del meccanismo alla base di tale risposta è stata molto limitata. Ora, grazie al lavoro svolto dalla dottoranda Coralie Guy, nel gruppo di ricerca di Andrew Bowie, professore di immunologia innata presso la Scuola di Biochimica e Immunologia del Trinity, sono emerse alcune risposte.
Il team ha scoperto che l’RNA virale e i virus dell’influenza stimolano due diversi percorsi molecolari in cui proteine specifiche innescano reazioni a catena che danno come risultato due proteine chiamate “gasdermin D” e “gasdermin E” che vengono elaborate in modo tale da formare pori di membrana nel cellule epiteliali.
Questi pori consentono il rilascio di agenti speciali “citochine” incaricate di riattivare il sistema immunitario e causano anche la morte delle cellule che impediscono la diffusione del virus.
Per valutare l’importanza di questa scoperta, il team ha soppresso la formazione dei pori del gasdermina per vedere cosa sarebbe successo, e ciò ha comportato un aumento della replicazione dei virus dell’influenza, sottolineando quanto siano importanti questi gasdermini nella risposta antivirale.
La ricerca è stata appena pubblicata sulla rivista iScience. Parlando della ricerca e delle sue implicazioni, il professor Bowie, che lavora presso il Trinity’s Biomedical Sciences Institute, ha detto:
“Formando una rete europea di scienziati con diverse competenze in immunologia e virologia, siamo stati in grado di porre alcune domande fondamentali su come i nostri corpi rispondono ai virus a RNA come l’influenza e la SARS-CoV-2.
“Ci siamo resi conto che si sapeva molto poco sulla risposta iniziale ai virus in quei primi momenti in cui i nostri polmoni incontrano per la prima volta un virus. Attraverso il lavoro di Coralie siamo stati in grado di fare alcune importanti scoperte che mettono in luce aspetti precedentemente sconosciuti della risposta immunitaria all’influenza, che ora ci concentreremo sull’esame della loro rilevanza per altre infezioni virali del polmone, come SARS-CoV-2 e RSV”.
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