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Green Bond europeo: gli eurodeputati approvano il nuovo standard per combattere il greenwashing

INFORMATIVA: Alcuni degli articoli che pubblichiamo provengono da fonti non in lingua italiana e vengono tradotti automaticamente per facilitarne la lettura. Se vedete che non corrispondono o non sono scritti bene, potete sempre fare riferimento all'articolo originale, il cui link è solitamente in fondo all'articolo. Grazie per la vostra comprensione.

Giovedì gli eurodeputati hanno adottato un nuovo standard volontario per l’uso dell’etichetta “European Green Bond”, il primo del suo genere al mondo.

Il regolamento, adottato con 418 voti favorevoli, 79 contrari e 72 astensioni, stabilisce standard uniformi per gli emittenti che desiderano utilizzare la denominazione “obbligazione verde europea” o “EuGB” per la commercializzazione delle proprie obbligazioni.

Gli standard consentiranno agli investitori di indirizzare il proprio denaro con maggiore sicurezza verso tecnologie e imprese più sostenibili. Ciò darà inoltre alla società che emette l’obbligazione una maggiore certezza che la propria obbligazione sarà adatta agli investitori che desiderano aggiungere obbligazioni verdi al proprio portafoglio. Ciò aumenterà l’interesse per questo tipo di prodotto finanziario e sosterrà la transizione dell’UE verso la neutralità climatica.

Gli standard sono in linea con quelli dell’UE quadro tassonomico che definisce quali attività economiche l’UE considera sostenibili dal punto di vista ambientale.

Trasparenza

Tutte le aziende che sceglieranno di adottare gli standard e quindi anche l’etichetta EuGB quando commercializzeranno un green bond saranno tenute a divulgare informazioni considerevoli su come verranno utilizzati i proventi dell’obbligazione. Sarebbero inoltre obbligati a mostrare come questi investimenti confluiscano nei piani di transizione dell’azienda nel suo insieme. Lo standard richiede quindi che le aziende si impegnino in una transizione verde generale.

I requisiti di informativa, definiti nei cosiddetti “template format”, possono essere utilizzati anche dalle società emittenti di obbligazioni che non sono ancora in grado di aderire a tutti i rigorosi standard dell’EuGB ma desiderano comunque segnalare le proprie aspirazioni verdi.

Revisori esterni

Il regolamento stabilisce un sistema di registrazione e un quadro di supervisione per i revisori esterni dei green bond europei – gli enti indipendenti responsabili di valutare se gli standard vengono rispettati. Stabilisce inoltre che eventuali conflitti di interessi effettivi o potenziali che i revisori esterni potrebbero dover affrontare siano adeguatamente identificati, eliminati o gestiti e divulgati in modo trasparente.

Flessibilità

Fino a quando il quadro della tassonomia non sarà pienamente operativo, gli emittenti di un Green Bond europeo dovranno garantire che almeno l’85% dei fondi raccolti dall’obbligazione siano destinati ad attività economiche in linea con il regolamento sulla tassonomia dell’UE. Il restante 15% può essere assegnato ad altre attività economiche a condizione che l’emittente rispetti i requisiti per spiegare chiaramente dove andrà questo investimento.

Citazione

Il relatore Paul Tang (S&D, NL) ha affermato: “Le imprese vogliono effettuare la transizione verde. E il Green Bond europeo offre loro lo strumento migliore per aiutarli a finanziare questo cambiamento. Fornisce uno strumento trasparente e affidabile per guidare il piano di transizione di un’azienda.

Il voto di oggi è il punto di partenza affinché le imprese prendano sul serio le emissioni di green bond. Gli investitori sono ansiosi di investire nei Green Bond europei e da oggi in poi le imprese possono iniziare a svilupparli. In questo modo i Green Bond europei potranno rilanciarsi Europadella transizione verso un’economia sostenibile”.

Sfondo

Il mercato dei green bond ha registrato una crescita esponenziale dal 2007, con l’emissione annuale di green bond che ha superato per la prima volta la soglia dei mezzo trilione di dollari nel 2021, con un aumento del 75% rispetto al 2020. L’Europa è la regione di emissione più prolificacon il 51% del volume globale di obbligazioni verdi nel 2020. Le obbligazioni verdi rappresentano circa il 3-3,5% dell’emissione obbligazionaria complessiva.

Rispondere alle preoccupazioni dei cittadini

Con l’adozione di questa legislazione, il Parlamento risponde alle richieste dei cittadini avanzate nel conclusioni della Conferenza sul futuro dell’Europain particolare nelle proposte 3(9), 11(1) e 11(8).

Originalmente pubblicato su The European Times.

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