Un nuovo studio ha rivelato che l’erba può trasferire geni dai suoi vicini nello stesso modo in cui vengono prodotte le colture geneticamente modificate.
La ricerca, condotta dall’Università di Sheffield, è la prima a mostrare la frequenza con cui le erbe incorporano il DNA di altre specie nei loro genomi attraverso un processo noto come trasferimento genico laterale.
I segreti genetici rubati danno loro un vantaggio evolutivo consentendo loro di crescere più velocemente, più grandi o più forti e di adattarsi più rapidamente ai nuovi ambienti.
Comprendere il tasso è importante per conoscere il potenziale impatto che può avere sull’evoluzione di una pianta e su come questa si adatta all’ambiente.
Le erbe sono il gruppo di piante più importante dal punto di vista ecologico ed economico, poiché coprono il 30% della superficie terrestre e producono la maggior parte del nostro cibo.
Il team di Sheffield ha sequenziato più genomi di una specie di erba tropicale e ha determinato in diversi momenti della sua evoluzione quanti geni sono stati acquisiti, fornendo un tasso di accumulo.
Si ritiene ora che questi trasferimenti possano avvenire nello stesso modo in cui vengono prodotte alcune colture geneticamente modificate.
Questi risultati, pubblicati sulla rivista Nuovo fitologo potrebbe orientare il lavoro futuro per sfruttare il processo volto a migliorare la produttività delle colture e realizzare colture più resilienti, e avere implicazioni sul modo in cui vediamo e utilizziamo le controverse colture GM.
Il dottor Luke Dunning, ricercatore presso la School of Biosciences dell’Università di Sheffield e autore senior della ricerca, ha dichiarato: “Esistono molti metodi per produrre colture GM, alcuni che richiedono un sostanziale intervento umano e altri no. Alcuni di questi metodi che richiedono un intervento umano minimo potrebbero avvenire naturalmente e facilitare i trasferimenti che abbiamo osservato nelle erbe selvatiche.
“Questi metodi funzionano contaminando il processo riproduttivo con il DNA di un terzo individuo. La nostra attuale ipotesi di lavoro, e qualcosa che intendiamo testare nel prossimo futuro, è che questi stessi metodi siano responsabili dei trasferimenti genici che documentiamo nelle erbe selvatiche.
“Ciò significa che, nel prossimo futuro, la controversa modificazione genetica potrebbe essere percepita come un processo più naturale.
“Attualmente, questi metodi di contaminazione riproduttiva ‘naturale’ non sono così efficienti nella produzione di piante geneticamente modificate come quelli utilizzati di routine, ma comprendendo ulteriormente come avviene il trasferimento genico laterale in natura potremmo essere in grado di aumentare il successo di questo processo.”
A partire da Darwin, gran parte della nostra comprensione dell’evoluzione si è basata sul presupposto che l’informazione genetica venga trasmessa dai genitori alla prole – la regola della discendenza comune per l’evoluzione delle piante e degli animali.
Il prossimo passo del team sarà verificare la propria ipotesi ricreando esempi noti di trasferimento genico laterale, per indagare se questo processo in corso contribuisce alle differenze che osserviamo tra le varietà di colture.
Da un’altra testata giornalistica. news de www.sciencedaily.com