La forza del vento ha un’influenza importante sulla circolazione oceanica. Ciò è particolarmente vero per eventi estremi come i fronti temporaleschi, le tempeste tropicali e i cicloni. Questi modelli meteorologici, che durano da pochi giorni a poche settimane, cambieranno in futuro a causa dei cambiamenti climatici. In particolare, si prevede che l’immissione media di energia nell’oceano derivante dalle tempeste alle medie latitudini diminuirà, mentre le regioni equatoriali diventeranno più attive. Gli scienziati chiamano questi diversi modelli meteorologici “variabilità sinottica atmosferica” (ASV).
I due ricercatori sul clima, il dottor Olaf Duteil del GEOMAR Helmholtz Center for Ocean Research Kiel e il professor Dr Wonsun Park dell’IBS Center for Climate Physics e della Pusan National University, Corea, hanno ora studiato per la prima volta gli effetti integrati dei cambiamenti a lungo termine in questi modelli meteorologici sul bacino del Pacifico in uno studio di modellizzazione. I risultati mostrano quanto sia importante tenere conto di questi cambiamenti nei modelli climatici. Ora hanno pubblicato i loro risultati sulla rivista Nature Scienze del clima e dell’atmosfera.
Dal punto di vista climatico, il tempo viene solitamente considerato come un “rumore” e non viene analizzato sistematicamente nelle proiezioni climatiche a lungo termine, dicono i due ricercatori. “Tuttavia, non è sufficiente osservare le proprietà atmosferiche medie, come la velocità media del vento, per comprendere l’influenza dei cambiamenti climatici sull’oceano”, afferma Duteil, “è fondamentale considerare l’effetto cumulativo dei cambiamenti a breve termine nell’oceano”. modelli meteorologici per avere un quadro completo.”
I ricercatori si aspettano che i futuri cambiamenti nella variabilità sinottica atmosferica influenzeranno la miscelazione degli strati dell’oceano, poiché un input minore o maggiore di energia cinetica nell’oceano a causa di fenomeni meteorologici porterà rispettivamente a una minore o maggiore miscelazione. I ricercatori prevedono che la riduzione dell’ASV nelle regioni subtropicali porterà ad un abbassamento dello strato di mescolamento nell’oceano, mentre diventerà più profondo all’equatore con l’aumento dell’ASV.
Mostrano anche che una futura riduzione dell’ASV diminuisce la forza dei sistemi di circolazione oceanica – le cosiddette cellule subtropicali e tropicali – e la circolazione oceanica su larga scala. Questi sistemi collegano le medie latitudini e le latitudini equatoriali attraverso percorsi oceanici superiori. Sono spinti dagli alisei a nord e a sud dell’equatore, regolano la risalita delle acque equatoriali e svolgono un ruolo fondamentale nel determinare la temperatura superficiale degli oceani e quindi la produttività primaria ai tropici.
Questo studio evidenzia la necessità di quantificare meglio l’ASV e i modelli meteorologici nei modelli climatici, poiché i cambiamenti nell’ASV hanno un grande impatto sulla futura circolazione oceanica superiore e sulle proprietà medie. Duteil: “Questa quantificazione dovrebbe essere utilizzata per migliorare la nostra fiducia nelle proiezioni del clima futuro, soprattutto quando si analizzano grandi insiemi di modelli climatici”.
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