Si prevede che l’organismo composto da 15 membri responsabile per le questioni di pace e sicurezza prenda una decisione su un secondo progetto di risoluzione più tardi oggi, guidato dal Brasile.
Questa proposta, sebbene non rappresenti ancora ufficialmente la posizione del Consiglio fino all’adozione, mira ad alleviare la persistente emergenza umanitaria sul campo. Mira inoltre a creare passaggi sicuri per la consegna degli aiuti e a salvaguardare le Nazioni Unite e altro personale umanitario che si trova ad affrontare sfide nel fornire assistenza vitale ai residenti di Gaza.
Differenze chiave
Entrambi i testi mirano a una pausa umanitaria, ma differiscono nel loro approccio, in particolare per quanto riguarda il principale punto di disaccordo nella proposta russa: la menzione esplicita del gruppo estremista Hamas, che attualmente controlla Gaza.
L’ambasciatore russo ha riferito dell’emergenza incontro Lunedì, le potenze occidentali che si opponevano alla loro risoluzione avevano “calpestato” le speranze di allentamento della tensione, mentre l’ambasciatore americano aveva affermato che, non condannando Hamas, la Russia stava “dando copertura a un gruppo terroristico che brutalizza civili innocenti”.
Nella ricerca del consenso e dell’azione collettiva, che è particolarmente cruciale in tempi di crisi globale, gli ambasciatori in genere si sforzano di ottenere sostegno attraverso risoluzioni che delineino una chiara linea d’azione.
È comune che emergano bozze di risoluzioni rivali o parallele, che richiedono alle delegazioni di negoziare i dettagli e trovare compromessi, spesso in discussioni private.
Il capo delle Nazioni Unite visiterà la regione
I funzionari delle Nazioni Unite si stanno impegnando attivamente con tutte le parti coinvolte nella crisi in espansione per ridurre le tensioni, creare zone sicure e fornire aiuti vitali e assistenza medica a chi ne ha bisogno immediato.
Il segretario generale António Guterres arriverà in Egitto giovedì per incontrare il presidente Abdel Fattah Al Sisi e altri.
I leader mondiali lanciano un appello alla riduzione della tensione, mentre il presidente Joe Biden intende visitare Israele e Giordania per mostrare solidarietà. La crisi è iniziata quando Hamas ha attaccato Israele il 7 ottobre, provocando una dichiarazione di guerra. Le agenzie umanitarie hanno lavorato instancabilmente per fornire assistenza, ma la frontiera meridionale di Gaza rimane chiusa. Tragicamente, anche il personale delle Nazioni Unite, il personale medico e gli operatori umanitari hanno perso la vita. Si teme che la violenza possa diffondersi ai paesi vicini, destabilizzando l’intera regione e oltre.
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